Il progetto

n’orma esprime e decodifica una condizione di limite, di confine tra due dimensioni, tra due modi di vivere e abitare: tra contemporaneità e tradizione, tra natura e artifizio, tra archetipo e innovazione. Pietre, blocchi di tufo, calce, coppi e canniccio fanno parte delle  tecniche costruttive di un tempo per realizzare coperture e partizioni verticali. L’architetto Patrizia Sbalchiero utilizza materiali e forme della tradizione per interpretare in una nuova chiave il vivere rurale: l’intervallata texture della pietra è sovrapposta alla superficie bianca e liscia dell’intonaco in un accostamento dove la concretezza e la solidità dei materiali antichi si fonde con la purezza e la regolarità delle linee e delle proporzioni. Una forma essenziale nel tentativo di dare ordine e rigore al paesaggio contadino.

Il volume di pietra e intonaco bianco definisce gli ingressi, i passaggi e le soglie tra interno e esterno, tra zone dell’abitare e della natura. La disposizione e la scansione delle aperture è calibrata per ottimizzare e massimizzare la relazione tra ospite e territorio, orientando scorci e visuali sullo spazio aperto circostante fino alle vetrate verso l’aperta campagna. La componente fondante del progetto definisce la strategia per riappropriarsi del contatto con il paesaggio e per conquistarsi l’orizzonte ancora libero.

Così la casa, dopo decenni di abbandono, è tornata a vivere.